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Vertice delle Regioni d'Europa

XIII Assemblea Generale dell'Assemblea delle Regioni d'Europa
e Quinte Assise generali delle Regioni d'Europa

Basilea, 4-5 dicembre 1996

DICHIARAZIONE FINALE
(adottata all'unanimità)


I rappresentanti politici di 296 Regioni europee,

consapevoli

desiderosi

tenuto conto


hanno adottato la seguente

DICHIARAZIONE FINALE:

Unione europea

1) Le Regioni europee considerano l'ampliamento e l'approfondimento dell'Unione europea un principio fondamentale e si compiacciono degli sforzi intrapresi in tal senso.

2) Esse sono convinte del fatto che l'ampliamento dell'Unione europea debba implicare una modifica delle strutture politiche e rafforzare l'autonomia locale e regionale in Europa centro-orientale.

3) Esse reiterano la loro richiesta di accelerare la creazione di un"unione sempre piu' stretta tra i popoli d'Europa in seno ai quali le decisioni vengono prese al livello piu' prossimo del cittadino", inscritta nel trattato sull'Unione europea.

4) A tal fine, esse invitano in particolar modo la Conferenza intergovernativa lanciata dal Consiglio europeo di Torino, non soltanto a prendere atto, nelle sue proposte, delle richieste delle Regioni e dei loro organi, istanze e organizzazioni di rappresentanza, ma anche di considerare tali richieste come dei contributi costruttivi allo sviluppo futuro dell'Unione europea.

In particolare, esse attirano l'attenzione sulla Dichiarazione finale dell'Assemblea delle Regioni d'Europa di Anversa del 19 e 20 ottobre 1995, ivi comprese le proposte di revisione del trattato sull'Unione europea e la Risoluzione dell'ARE sulla Conferenza intergovernativa del 1996, allegate alla presente dichiarazione.

Esse sottolineano il ruolo del Comitato delle Regioni nel quadro del funzionamento dell'Unione europea, la cui creazione deve molto all'impegno dell'ARE.

Esse sostengono la sua azione e chiedono che vengano prese in considerazione le sue proposte di riforma per la Conferenza Intergovernativa, in particolare al fine di assicurare il suo riconoscimento in qualità di istituzione, la concessione di un diritto di ricorso di fronte alla Corte europea di Giustizia per la difesa delle sue prerogative e, in caso di violazione del principio di sussidiarietà, il rafforzamento del suo potere consultivo attraverso l'ampliamento degli ambiti sottoposti a consultazione obbligatoria e la possibilità di adire il Parlamento europeo.

5) Le Regioni europee sollecitano il Consiglio europeo e la Conferenza intergovernativa affinché migliorino la trasparenza e l'accettazione dei processi decisionali europei associando le Regioni a tale processo di mediazione, oltre agli organi nazionali.

Le Regioni sono disposte a contribuire alla riduzione della carenza di democrazia e di trasparenza e a rendere piu' chiaro il loro ruolo nel quadro della costruzione europea.

6) Esse si compiacciono dell'iniziativa del Parlamento europeo di organizzare congiuntamente una conferenza dal 1 al 3 ottobre 1996 e sperano che il dialogo avviato venga proseguito al fine di avvicinare l'Unione europea ai cittadini in vista del rafforzamento del partenariato e di una maggiore trasparenza.

7) Le Regioni europee si compiacciono dell'intenzione della Commissione europea di prevedere una riforma dell'attuale politica regionale dell'Unione e dei suoi strumenti e chiedono pertanto ad associare le Regioni e le loro organizzazioni rappresentative al detto processo di riforma.

8) Le Regioni europee sottolineano la necessità di un riconoscimento, all'interno del Trattato rivisto, accanto alla coesione economica e sociale, della coesione territoriale come uno degli obiettivi principali dell'Unione europea.

Consiglio d'Europa

9) Le Regioni europee si compiacciono delle decisioni del Consiglio d'Europa e dei suoi diversi organi destinate a favorire, attraverso una politica di apertura, i Paesi d'Europa centrale e orientale, a rispettare i suoi principii fondamentali e ad accogliere tali Paesi al suo interno affinché partecipino alla costruzione di un'Europa democratica.

10) Le Regioni si congratulano con il Consiglio d'Europa e con il Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa per la loro bozza di Carta dell'autonomia regionale, che considerano un contributo importante, anche per gli Stati membri, in vista del riconoscimento del ruolo che spetta alle Regioni europee in ambito istituzionale.

Esse attirano l'attenzione sulla Dichiarazione sul Regionalismo (allegata alla presente dichiarazione), documento che l'ARE ha adottato contemporaneamente alla presente dichiarazione e che traduce l'opinione dei suoi membri e che completa la bozza di Carta.

11) Le Regioni si compiacciono dell'intenzione del Consiglio d'Europa di convocare un secondo Vertice dei capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa e auspicano di poter prendere parte alla preparazione e alla realizzazione di questa manifestazione al fine di poter contribuire alla creazione di un'Europa ancor piu' trasparente, piu' democratica e piu' vicina ai cittadini.

12) Esse sostengono il CPLRE nella sua volontà di attribuire una particolare importanza al tema della cooperazione interregionale in occasione del detto Vertice.

Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

13) Le Regioni europee accolgono favorevolmente gli sforzi realizzati dall'OSCE e dai suoi Stati membri in vista del rafforzamento della partecipazione degli organi di rappresentanza delle Regioni e delle organizzazioni non governative (ONG) alle loro attività riconoscendo in tal modo di poter gestire e risolvere le missioni civili loro affidate in modo efficace e prossimo ai cittadini.

14) A tal fine, esse ritengono indispensabile la fissazione di procedure di partecipazione che permettano di tener conto in maniera piu' efficace del carattere politico delle Regioni in qualità di enti territoriali legittimi e democratici e al contempo di differenziarli dalle ONG tradizionali.

Mondializzazione dell'economia.

Le Regioni europee,

consapevoli

15) della necessità di ridare o di preservare la giusta collocazione dell'Uomo all'interno dell'ambito economico e della necessità di tenere conto delle opportunità, dei rischi e delle poste in gioco rappresentati dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per gli Stati e gli enti territoriali;

16) della loro responsabilità politica nel quadro della realizzazione della coesione e della stabilità economica, sociale e territoriale dell'Europa;

17) del fatto che il futuro economico dell'Europa dipenda ampiamente dalla qualità dei sistemi di istruzione, formazione, dalle tecnologie di punta, dalla stabilità politica e la pace sociale;

tenuto conto che

18) le decisioni delle società multinazionali riguardanti la loro localizzazione e il problema dell'occupazione hanno sempre piu' un impatto diretto e immediato sulle Regioni;

19) gli strumenti di azione classici degli Stati nazionali finalizzati ad influenzare l'evoluzione dell'economia rischiano di perdere la loro efficacia;

20) le Regioni costituiscono sempre piu' l'oggetto di decisioni economiche esterne, problema per il quale devono subirne le conseguenze, in particolare in ambito occupazionale;

21) chiedono alle istituzioni europee, alle autorità e governi nazionali di sviluppare, con il loro contributo, delle strategie, delle procedure e delle misure che permettano loro di affrontare al meglio tali sfide.

22) Le Regioni ritengono infine che l'iniziativa del Presidente della Commissione europea "Azione per l'occupazione in Europa - un patto di fiducia" costituisce un approccio promettente e raccomandano vivamente la conclusione di patti territoriali in ambito occupazionale in stretta collaborazione con le Regioni dell'Unione europea.


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