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Il commento
Difendiamo il patrimonio artistico

di Ettore A. Albertoni
Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia

È notizia recente, la stampa nazionale ne ha parlato nei giorni scorsi: è esplosa la rabbia del Comune di Monza circa lo stato di grave degrado in cui versa la Villa Reale, orgoglio e simbolo della città ma anche della Lombardia, della Padania e, direi, dell’Intera Europa. Allo sdegno degli Amministratori della città si unisce quello di tutti i Lombardi interessati alla difesa del loro patrimonio artistico ed architettonico, perché ad esso appartiene il prestigioso edificio il cui valore è inestimabile. La Villa Reale di Monza costituisce infatti, insieme con l’annesso Giardino e con l’immenso Parco che si estende alle sue spalle, uno dei massimi e più suggestivi esempi di residenza di principi europei del Settecento neoclassico. Fu edificata per volontà di Maria Teresa d’Austria nella seconda metà del Settecento su progetto del Piermarini e presenta splendide decorazioni realizzate dai più prestigiosi artisti dell’ambiente lombardo come l’Appiani, il Trabellesi, il Sanquirico e l’Albertelli.
Nel 1996 l’Amministrazione Comunale leghista di Monza riuscì ad ottenere la cessione gratuita dal Demanio dello Stato della Villa e del Parco ai Comuni di Monza e Milano. Da quel momento anche la Regione Lombardia è diventata parte attiva nel complesso degli interventi realizzati per il recupero strutturale della Villa, allo scopo di sottrarla allo stato di degrado in cui si trovava (e si trova). Strumento fondamentale si rivela, a questo proposito, l’Accordo di Programma, stipulato tra la Regione Lombardia e il Comune di Monza. In fase iniziale esso riguardava tuttavia il solo recupero del Parco, escludendo i manufatti  architettonici: per questo motivo, in una fase successiva, e precisamente in data 26 maggio 1999, in un confronto tra Stato e Regione Lombardia si è concordato che nell’Accordo di Programma venisse incluso anche l’intervento che lo Stato aveva programmato nell’ala sud della Villa. Ma non è tutto, il 20 settembre scorso, a Roma, tappa finale di un lungo iter cominciato il 1° marzo 1999, è stato firmato l’allargamento dell’Accordo di Programma, che prevede l’estensione degli interventi all’intera Villa Reale e al Parco.
In quell’occasione si è preso atto anche di un gruppo di lavoro misto, costituito dalla Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, il Comune di Milano e il Comune di Monza.
La Regione Lombardia è dunque attualmente il soggetto che - dal 1999 - ha ripreso in mano la questione relativa alla Villa Reale e che sta oprando seriamente per risolverla in maniera concreta. Personalmente credo nell’Accordo di Programma ed è mia ferma intenzione fare in modo che si riveli uno strumento preciso e concreto. Si tratta di un contratto che, una volta stipulato, deve essere assolutamente rispettato. Occorre infatti agire sulla base dello studio di fattibilità e di progetti precisi, tenendo però conto del fatto che in questo ambito la Regione non interviene direttamente, ma nel contesto della manutenzione programmata del patrimonio culturale che si sostanzia nel progetto “Carta del Rischio”, il documento predisposto per monitorare tutti gli interventi necessari da effettuare sul patrimonio artistico-architettonico.
Della Villa Reale di Monza si è peraltro discusso nell’ambito del Convegno “Dimore Reali in Europa - Dal restauro alla manutenzione”, in corso proprio in questi giorni. Intervenendo alla giornata inaugurale, giovedì 12 u.s., proprio presso la Villa Reale di Monza, mi sono personalmente impegnato ad incontrarmi al più presto con l’Amministrazione comunale cittadina per studiare tutte le forme di intervento utili per riportare la Villa all’antico splendore e farne un luogo rilevante per l’arte, la cultura, il lavoro e l’ingegno di tutta la Comunità lombarda e padana, in un’ottica europea ed internazionale.
Alla città di Monza e ai suoi abitanti va la mia più totale solidarietà, sia come rappresentante delle istituzioni, sia come uomo di cultura. Auspico davvero che si possa finalmente porre fine al più presto e in maniera definitiva allo scempio che ha investito negli anni lo splendido edificio della Villa Reale, ma ritengo di dover anche sottolineare l’estrema importanza, a tal fine, di una collaborazione fattiva con tutti i Comuni della Brianza e lombardi in generale. Contro il degrado, contro l’inerzia, contro tutto ciò che abbia pregiudicato o minacci di pregiudicare il patrimonio artistico e culturale della Lombardia, espressione del genio e dell’ingegno delle sue Comunità.

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